Il Tesoro del Maso

Descrizione

La storia del maso del mio trisavolo per me è stata sempre una leggenda nata nell’ambiente suggestivo e, per certi aspetti, magico delle nostre montagne.
Avevo sentito parlare del maso fin da bambino, ma non ho mai saputo dove esattamente si trovasse, né mi sono preoccupato più di tanto di cercarlo o di raccogliere notizie relative alla sua esistenza.
Giunto ad una certa età, in pensione da alcuni anni, mi sono lasciato prendere la mano dall’entusiasmo di recarmi nei luoghi dove sono vissuti i miei predecessori e dove, in un tempo ormai molto lontano, il loro maso, dignitosamente costruito, faceva bella mostra di sé lassù in una tranquilla radura circondata da boschi e montagne.
Purtroppo, giunto sul posto, ho trovato solo qualche pietra delle sue fondamenta, ma non mi sono rassegnato e nel libro parlo di come il maso sarebbe stato ricostruito dal protagonista, nel quale mi sono identificato, dando libero sfogo al mio entusiasmo, alla voglia di fare e alla creatività.
Il libro racconta anche dell’avventurosa scoperta di un tesoro custodito dal maso per tanti, tanti anni.
Leggendo il libro, si capisce che l’eredità del maso non è fatta tanto di beni materiali, quanto di testimonianze e di contenuti umani veramente sentiti e profondi, in un contesto dove risaltano valori, come l’amicizia che si rea-lizza tra i due protagonisti in modo armonioso e ricco di sincera reciproca disponibilità.
Infatti tutte le vicende narrate si svolgono con estremo equilibrio, senza drammi o particolari colpi di scena, i fatti scorrono legati dal filo conduttore dell’entusiasmo e della genuina complicità, intesa nel suo senso più puro.
La lettura è scorrevole e il racconto assume spesso un tono distensivo e familiare.
Il libro riesce a valorizzare quanto di meglio, nella storia raccontata, affiora dal nostro passato diventando testimonianza di cultura e radice del presente, tra loro strettamente collegati.
Inoltre dalle pagine del libro emergono con forza il rispetto e l’amore per la natura presentata nei suoi momenti più affascinanti e considerata, o meglio, vissuta come un luogo di gratificazione e di aggregazione.
Ci tengo infine a precisare che il libro è stato scritto nel 2017 quando la Valle Imperina non aveva subito la devastazione causata dal terribile uragano che alla fine di ottobre 2018 ha provocato danni ingenti a strade sterrate, sentieri ed anche fabbricati della miniera.
Perciò si raccomanda una adeguata informazione sulla situazione del sito minerario e dintorni prima di avventurarsi in luoghi non ancora messi in sicurezza.